domenica 1 maggio 2011

In arrivo nuovo Piano Casa Nazionale: Regioni con meno voce in capitolo, silenzio assenso nel permesso di costruire per piccoli lavori e ritenuta al 4% su ristrutturazioni e riqualificazioni nel Dl di maggio

La prossima settimana potrebbe essere presentata la bozza di decreto legge per la liberalizzazione degli interventi di ampliamento e sostituzione edilizia senza interferenze dalle regioni.  Il testo, previsto dal Programma nazionale di riforma del Documento di economia e Finanza, dovrebbe anche potenziare il ricorso alla Scia edilizia e ridurre la ritenuta d’acconto sui lavori di ristrutturazione e riqualificazione energetica.  Il ministro Tremonti ha anticipato i contenuti del Dl durante un incontro organizzato dal Consiglio nazionale dei geometri, che avrebbe accolto con favore le novità in arrivo.   Grazie al nuovo   Piano Casa fondamentale per il rilancio del settore edile, potrebbero essere approvati premi volumetrici del 20%, nonché demolizioni e ricostruzioni con un bonus fino al 30%.   La novità starebbe però nel minor margine d’azione delle Regioni, che finora hanno posto limiti all’applicazione delle misure in virtù della competenza esclusive in materia di edilizia e urbanistica attribuita loro dalla Costituzione.  Desta interesse anche la proposta di abbassare dal 10% al 4% la ritenuta d’acconto sui bonifici corrisposti per interventi di ristrutturazione e riqualificazione energetica che beneficiano della detrazione fiscale del 36% e 55%.  La misura, introdotta dal primo luglio 2010 con la manovra estiva, aveva suscitato diverse proteste tra gli addetti ai lavori ed era stata oggetto di pronunce e chiarimenti del Fisco. Nel decreto di maggio potrebbe inoltre rientrare la semplificazione degli appalti, con percentuali fisse per le riserve e le opere compensative.   
Il Dl riprenderebbe quindi quanto espresso dal programma nazionale di riforma. Che prevede una norma nazionale per l’autorizzazione di interventi di demolizione e ricostruzione anche con delocalizzazione, e di aumento volumetrico anche con cambio di destinazione d’uso. Alla disposizione statale dovrebbe seguire una serie di leggi regionali. Contrariamente a quanto accaduto nel 2009 e 2010, con la prima versione del Piano Casa, in assenza di un tempestivo intervento normativo della Regione, verrebbe applicata la legge nazionale in base alla clausola di cedevolezza. 
Rientra nel programma di riforma anche la semplificazione dei titoli abilitativi edilizi, con la proposta di introdurre il silenzio-assenso per il rilascio del permesso di costruire e di estendere la Scia nei piccoli interventi che non implicano incrementi della cubatura. Non possiamo dunque che sperare che questa volta sia quella buona, l'Italia ha bisogno di una forte ripresa che interessi in maniera trasversale  tutte le categorie a comininciare delle PMI che soffrono in maniera più evidente gli effetti della crisi.


 
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Ing. Aurelio Amedeo Longo
Commissione Ambiente ed  Urbanistica  
Ordine Ingegneri Provincia di Cosenza
aurelio.longo@gmail.com

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