mercoledì 30 settembre 2009

NAVI DEI VELENI: FARE AMBIENTE (CALABRIA) CHIEDE LO STATO DI EMERGENZA AMBIENTALE. BERLUSCONI E BERTOLASO SUBITO IN C


Dopo il ritrovamento della Cunsky contenenti circa 120 fusti di rifiuti tossici a largo di Cetraro (CS) grazie alle rivelazione del pentito Fonti che ha dichiarato più volte di aver partecipato personalmente all’affondamento di altre due relitti e che le navi affondate nel Tirreno sarebbero circa una trentina. Adesso che il fascicolo sulle navi dei veleni da Paola è arrivato alla Procura di Catanzaro, ossia al procuratore Antimafia Lombardo, forse è arrivato il momento in cui le istituzioni a livello Nazionale ed Europee diano un segnale forte e chiaro, anche perché quelle locali o regionali poco possono fare in quanto sappiamo tutti che non possiedono né le competenze nè le risorse per affrontare un simile disastro ambientale. Ed intanto le indagini procedono a rilento cosi come avviene per i lavori dell’autostrada, ma questa volta la posta in palio è probabilmente la più alta che la Calabria abbia mai pagato nella sua storia perché a rischio non ci sono soltanto il pesce che non viene più venduto, il turismo ormai ridotto all’osso, la crescente emigrazione da parte dei giovani, che una volta conseguito il titolo di studio (diploma o laurea) si ritrovano in una regione che vanta il tasso di disoccupazione più alto d’Italia (circa il doppio della media nazionale) ma ci sono solo i rischi per i residenti che ancora hanno la forza e il coraggio di andare avanti in un territorio bello e martoriato come la Calabria. Non dimentichiamo infatti le scorie tossiche a Crotone della “Pertusola”, inchiesta aperta da diverso tempo ma che ancora stenta a dare una svolta, per accertare le responsabilità, dare un segnale che possa portare fiducia dalle istituzioni alla gente che sembra essersi rassegnata e quasi ha imparato a convivere con questi problemi, problemi che inevitabilmente si ripercuotono e continueranno a farlo sulle generazioni di oggi e di domani e chissà ancora per quante altre. Perché sembra che in questa terra di fronte a queste catastrofi (a volte sembra la terra di nessuno) dove nessuno può far nulla o meglio nessuno ha il coraggio per poter fare qualcosa. Fare Ambiente (Movimento Ecologista Europeo) considerata la lentezza delle indagini e la pericolosità della nave Cunsky e delle altre navi inabissate contenenti fusti di materiali tossici, ed i rifiuti sotterrati nell’entroterra cosentino chiede, la massima attenzione sia mediatica che operativa, perché non c’è più tempo per aspettare o per riflettere, ma si tratta solo e soltanto di agire. Chiediamo per tanto non l’ennesima “commissione” ma semplicemente che Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e il capo della Protezione Civile Guido Bertolaso vengano di persona in Calabria per rendersi conto della situazione e per attuare un piano di Emergenza che soltanto loro sono in grado di fare. La posta in palio è molto più alta di quanto si voglia far credere; in gioco non ci sono soltanto le vite dei residenti, il lavoro, ma anche il futuro delle nuove generazioni e soprattutto l’immagine del turismo Italiano con tutto l’indotto che ne deriva in termini di occupazione e redditività. Stiamo parlando proprio del Mar Mediterraneo e di quei territori che tanti paesi in Europa e nel mondo ci invidiano o forse è meglio dire ci invidiavano!

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