mercoledì 4 gennaio 2012

Il 2012 è l'Anno Europeo dell’Invecchiamento Attivo e della Solidarietà tra le Generazioni

L’anno appena iniziato è stato proclamato dall’Unione Europea “Anno europeo dell’invecchiamento attivo e della solidarietà tra le generazioni”. Un’occasione dunque per sostenere ed incoraggiare gli sforzi degli Stati membri, delle autorità regionali e locali, delle parti sociali e della società civile alla promozione dell’invecchiamento attivo volto ad una maggiore valorizzazione del potenziale degli ultrasessantenni, che costituiscono parte della popolazione in continuo aumento, e ad una maggiore cooperazione e solidarietà tra le generazioni.
In risposta alla sfida demografica che i Paesi dell’UE devono affrontare, l’Anno europeo 2012 vuole promuovere:
• L’invecchiamento attivo nel mondo del lavoro consentendo così alle donne e gli uomini over 65 anni di apportare il loro contributo;
• L’invecchiamento attivo nella comunità attraverso il volontariato;
• Un invecchiamento sano e una vita indipendente;
• Il rafforzamento della solidarietà tra generazioni al fine di creare una società attenta a tutte le età.
L’invecchiamento attivo, definito dall’Organizzazione Mondiale della Sanità come “processo di opportunità per la salute, per la partecipazione e per la sicurezza al fine di migliorare la qualità della vita mentre le persone invecchiano”, vuole garantire alle persone di ogni età, la possibilità di partecipare alla società secondo i loro bisogni, desideri e capacità, garantendo loro adeguata protezione e assistenza.
Le autorità nazionali sono quindi invitate a proporre azioni di sostegno all’invecchiamento attivo nel campo dell’occupazione, della protezione sociale, delle politiche per la famiglia, dell’istruzione e della formazione, della sanità, dell’urbanistica e dei servizi sociali. Si vuole così aumentare la consapevolezza del contributo che gli over 65 possono apportare alla società e nello stesso tempo dare rilevanza all’importante ruolo svolto dai giovani per la società nel suo insieme, individuando, realizzando e diffondendo buone prassi nel settore.
Ogni Stato membro si avvale di un organismo di coordinamento a livello nazionale per la promozione e lo svolgimento delle attività dell’Anno 2012.
In Italia, il coordinamento nazionale è assicurato dal Dipartimento per le Politiche della Famiglia che svolge un raccordo tra le amministrazioni e gli altri attori coinvolti per la programmazione delle attività sul territorio nazionale.
Allo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica e promuovere i temi principali che riguardano l’Anno Europeo 2012, il Dipartimento ha già iniziato una campagna integrata di comunicazione di cui il sito web, è il primo strumento informativo per conoscere attività, eventi e buone pratiche.
Per facilitare la realizzazione di questi obiettivi si è inoltre costituita una Rete europea di coordinamento “Coalizione EY2012”, formata da diverse organizzazioni europee che vedono in quest’appuntamento un’opportunità per affrontare i temi della discriminazione per età in tutti gli aspetti della vita e promuovere la non-discriminazione e l’uguaglianza di genere in tutti gli aspetti dell’invecchiamento attivo e della solidarietà intergenerazionale.
La promozione dell’invecchiamento attivo, a cui è dedicato il 2012, sarà inoltre collegata con i temi dell’Anno europeo 2010 e 2011 sulla lotta alla povertà e l’esclusione sociale e di promozione del volontariato.

lunedì 2 gennaio 2012

LAVORO? C'è, ma senza laurea.....

Nell’anno che ci siamo appena lasciati alle spalle, le aziende italiane hanno offerto un lavoro a 208 mila giovani, ma nel 22% dei casi hanno avuto difficoltà a trovare il profilo giusto, principalmente per due ragioni: perché il giovane richiesto non aveva la preparazione adeguata oppure perché il posto offerto non è stato accettato dal lavoratore, ritenuto poco “attraente”, cioè non corrispondente alla propria formazione e alle proprie aspirazioni, troppo faticoso o malpagato.  
Circa 45 mila posti di lavoro offerti a persone con meno di 30 anni sono così risultati difficili da coprire. Il disallineamento fra la domanda e l’offerta di lavoro, in particolare per quanto riguarda la fascia giovanile, emerge da uno studio Unioncamere-Excelsior presentato pochi giorni fa a porte chiuse al ministero del Lavoro e alla presenza di esperti della commissione europea. Nel 2011 le assunzioni che le aziende hanno dichiarato di voler fare sono state in totale 595.160, escludendo gli stagionali (altrimenti si arriva a 846.010). Di queste 208.300 hanno riguardato giovani con meno di 30 anni (280.800 considerando anche gli stagionali), quasi una su tre.  
L’indagine, compiuta presso un campione di ben 100 mila aziende rappresentativo di tutte le imprese dell’industria e dei servizi (va avanti dal 1997 ed è particolarmente attendibile), fa vedere che anche tra i giovani i posti di lavoro più offerti dal nostro sistema produttivo sono a qualifica medio-bassa, almeno come livello di istruzione richiesto: serve la laurea solo nel 14,8% dei casi, basta il diploma per il 48,4% delle assunzioni e la qualifica professionale per il 17%, mentre per il restante 23,8% non c’ è bisogno di alcun titolo. (continua alla pagina successiva). 
Under 30? La laurea indispensabile solo nel 14,8% dei casi. Questo è quanto emerge da uno studio Unioncamere-Excelsior presentato pochi giorni fa a porte chiuse al Ministero del Lavoro alla presenza di esperti della commissione europea.