sabato 29 settembre 2012

Catania traccia il solco e vara il primo registro dei lobbisti in Italia



Un passaggio storico. L'occasione finalmente per uscire da una zona grigia.Per la prima volta in Italia un'amministrazione pubblica stila un elenco ufficiale dei lobbisti abilitati ad intervenire durante il processo decisionale. La questione è stata definita ed assunta ieri sera dal ministro delle politiche agricole e forestali, Mario Catania, in una riunione presso il dicastero di via XX Settembre.
La comunicazione ufficiale arriverà nei prossimi giorni e già la prima settimana di ottobre l'«Unità per la trasparenza» (la struttura si chiamerà così) sarà operativa. L'iniziativa di Catania è stata a lungo discussa nel governo. Tanto che il primo elenco di lobbisti accreditati in Italia rappresenterà anche l'esperimento pilota che il presidente del consiglio Mario Monti vuole estendere a tutti i dicasteri (se risulterà positivo). L'iniziativa potrebbe rappresentare anche un futuro modello per il parlamento. Sarebbero circa 3mila gli operatori per conto di associazioni di categoria o grandi aziende che aspirano alla trasparenza contro l'azione svolta sottobanco talvolta da ex parlamentari, parlamentari in carica, giornalisti mascherati, personaggi più o meno oscuri o addirittura da pregiudicati. A questo proposito in commissione Giustizia alla Camera e presso il ministero della Giustizia in via Arenula si sta facendo sentire in queste ore l'azione dei lobbisti riuniti nell'associazione Il Chiostro che sognano un registro nazionale e l'introduzione di un processo sanzionatorio per gli abusivi che potrebbero trovare spazio all'interno del ddl anti-corruzione (che dopo le malversazioni regionali ha ricevuto un nuovo impulso). Intanto, però, si accontenterebbero di vedere declinato il «traffico di influenze illecite» in modo da poter continuare a svolgere con serietà la propria professione. L'idea di partire dall'agricoltura viene dal fatto che si tratta di uno dei settori maggiormente sotto pressione. Ieri, per esempio, Italia Oggi ha pubblicato un duro j'accuse del presidente della Coldiretti Sergio Marini al governo che sarebbe ostaggio delle lobby sull'obbligo di origine su tutti gli alimenti. 
Fonte: Italia Oggi

mercoledì 5 settembre 2012

Il Ministro Cini rende giustizia al mare di Calabria

Il Ministro Clini rende giustizia al nostro mare e ridimensiona fortemente le velleità scientifiche di Goletta Verde, è quanto afferma Antonio Iaconetti, coordinatore regionale di Fare Ambiente-.

Il Ministro, intervenendo alla Camera dei Deputati, durante il Question time ha chiaramente affermato che le procedure di monitoraggio esercitate  da Goletta Verde sullo stato di inquinamento del mare sono avvenute   “sulla base di procedure e di standard che non sono quelli stabiliti dalla legge e dunque non possono essere assunti come dati di riferimento per la valutazione dello stato del mare”.

Le parole del Ministro ci confortano e rendono giustizia al nostro mare e a quanti,  sin da subito, hanno contestato, anche aspramente i metodi e la pretesa validità   scientificità dei prelievi effettuati da Goletta Verde.

E’ innegabile, prosegue Iaconetti, che sul alcuni siti ben individuati delle nostre coste ci sono punti critici, dovuti al malfunzionamento di alcuni depuratori costieri e di scarichi abusivi che sversano direttamente nei corsi d’acqua, così come evidenziato, da ultimo, dalle indagini della Procura di Paola.

Ma da qui a bollare il mare della nostra Calabria come il più inquinato d’ Italia sembra un po’ eccessivo.

Abbiamo davanti un periodo abbastanza lungo,  dice Iaconetti,  per intervenire sulla  depurazione calabrese iniziando sin da subito a chiedere conto ai Sindaci di come siano stati spesi i soldi assegnati dalla regione proprio per il miglioramento del funzionamento dei depuratori e, la dove questi non siano stati impiegati, chiediamo che il Presidente Scopelliti a mente del Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n. 152 (Codice sull’Ambiente) adotti, senza ulteriore ritardo,  laprocedura di intervento sostitutivo dei poteri, al fine di scongiurare problemi ambientali.