sabato 2 novembre 2013

Lamezia, credito e finanza per il sostegno e la crescita. Tappa calabrese road show Cooperfin SpA

Lamezia Terme, 2 novembre 2013 - Si è tenuta al Centro agroalimentare di Lamezia Terme, presso la Fondazione Terina, la seconda tappa delle 10 complessive del road show di Cooperfin Spa che toccherà le principali città italiane.
L’obiettivo ha dichiarato il presidente Marco Limoncelli "è quello di far conoscere il gruppo ed i suoi prodotti a privati ed istituzioni. Il problema dell’acceso al credito in Italia ed in particolare in Calabria - ha aggiunto - è il secondo maggior problema dopo quello della scarsa  domanda.Lamission di Cooperfin Spa è quella di sostenere e far crescere le micro e le Pmi. Ad oggi tutto quello che abbiamo erogato in Calabria è rientrato al 110% ossia abbiamo recuperato oltre al capitale anche tutti gli interessi". "La Calabria ha bisogno di almeno un istituto di credito che faccia gli interessi dei calabresi e che investa le risorse dei propri clienti sul territorio e non altrove o attraverso impieghi di operazioni speculative” ha dichiarato successivamente nel suo intervento l’Amministratore delegato Ortensio Marano. Il piano industriale 2014-2016, appena approvato, prevede l’apertura di nuove 44 filiali in tutta Italia e la crescita del numero delle filiali in Calabria, per consolidare la formula di Cooperfin basata sull’accesso al credito in un rapporto btob nel caso di aziende affidabili e nella fornitura di consulenza per ottimizzare le esposizioni ed i tassi; Inoltre il gruppo effettua attività di corporate finance, management consulting, prodotti finanziari e formule innovative, questi sono gli ingredienti necessari per potere, in primis dare sostegno alle imprese ed alle famiglie per poi puntare alla crescita, bisogna restituire fiducia e credibilità a questo sistema, affinchè si riprenda il dialogo fra istituzioni ed imprese, questa rappresenta l’unica strada per creare la giusta sinergia per una reale ripresa economica. A concludere i lavori è stato poi il presidente della Cameradi Commercio di Catanzaro, Paolo Abramo che ha dichiarato "La Camera di commercio da sempre sostiene le imprese calabresi offrendo loro rapporti aggiornati e relative soluzioni in un mercato che cambia e si evolve sempre più velocemente. Cooperfin – ha concluso Abramo - ha tutte le potenzialità per operare bene in Calabria". 

giovedì 30 maggio 2013

FINANZIAMENTI AGEVOLATI "JEREMIE CALABRIA"

Lo scorso 29 Maggio 2013, la Regione Calabria ha presentato a Lamezia T. I finanziamenti JEREMIE CALABRIA. Si tratta di finanziamenti per complessivi 95 Milioni di Euro erogati con  il contributo del Fondo Europeo degli Investimenti (FEI). I finanziamenti sono rivolti alle micro, piccole e medie imprese aventi sede legale o almeno un'unità produttiva all'interno del territorio della Regione Calabria. 
E' possibile finanziare la realizzazione di nuovi investimenti  o già realizzati e/o avviati, in particolare le immobilizzazioni materiali o immateriali oppure finanziare l'incremento del capitale circolante funzionale allo sviluppo e/o espansione dell'attività imprenditoriale.
Il Finanziamento viene concesso dalla Banca a condizioni di tasso particolarmente favorevoli rispetto alle condizioni di mercato, questo grazie al supporto messo a disposizione dal FEI attraverso l'iniziativa comunitaria denominata JEREMIE (Joint European Resources for Micro to Medium Enterprises). http://ec.europa.eu/regional_policy/thefunds/instruments/jeremie_en.cfm
Maggiori info scrivi a info@longopartners.it oppure chiama  al:  + 39 347 79 27 222




mercoledì 3 aprile 2013

Nuove regole approvate dal Parlamento Europeo per l'accesso al credito delle PMI

Le piccole imprese hanno bisogno di prestiti su misura per le proprie necessità, di forme alternative di venture capital, di regole più chiare nella collaborazione con i finanziatori e pagamenti più rapidi dalle altre aziende. È quanto ha chiesto il Parlamento europeo durante la scorsa sessione plenaria a Strasburgo, approvando in alula una risoluzione che chiede il varo di norme europee in tal senso. Ci sono più di 23 milioni di piccole e medie imprese in Europa, ognuna delle quali con le proprie necessità. Questa grande diversità ha bisogno di regole chiare per i finanziamenti di stato e per le alternative ai prestiti bancari. Forme innovative di venture capital possono aiutare a superare le differenze. Gli istituti finanziari e i creditori dovrebbero anche sforzarsi di comunicare con gli imprenditori e attenersi a regole più chiare nell'uso delle garanzie, nei rimborsi anticipati e nelle possibili sanzioni. Le principali disposizioni contenute nel testo della risoluzione in oggetto sono le seguenti:

- Richiedere alla banche di erogare prestiti su misura

Le piccole imprese (come quelle a conduzione familiare, le imprese high-tech e le start-up) hanno difficoltà più degli altri attori economici ad ottenere dei finanziamenti. Il Parlamento europeo propone di chiedere alle banche che, per superare la crisi, ricevono aiuti di Stato o il sostegno della Banca centrale europea, di erogare prestiti su misura delle necessità delle piccole e medie imprese.

- Chiarire le regole sul rapporto con i finanziatori

Secondo la risoluzione, per aumentare le possibilità per le piccole imprese di ottenere un prestito bisognerebbe aiutarle ad acquisire delle conoscenze finanziarie di base. Regole chiare su come collaborare e scambiare informazioni con i finanziatori, per esempio sulla posizione finanziaria del creditore o le possibilità per il debitore di rimborsare il prestito in anticipo, ridurrebbero le incertezze di entrambi i lati, aggiungono i deputati.

- Non ritardare la direttiva sui ritardi di pagamento

Data la vulnerabilità delle piccole imprese quando altre ritardano nei pagamenti, i deputati chiedono agli Stati membri di far entrare in vigore la direttiva UE senza altri ritardi. In questo modo, si potrà richiedere il pagamento degli interessi sui pagamenti effettuati con più di 30 giorni di ritardo.

lunedì 4 marzo 2013

COOPERFIN SPA: INAGURATA LA PRIMA FILIALE IN CALABRIA


Lo scorso 1 Marzo 2013 è stata inagurata a Belmonte Calabro CS in via Carlo Pisacane,17, il primo Sportello Cooperfin SpA in Calabria.
Cooperfin SpA intermediario finanziario ex art. 106 del T.U.B, con oltre 400 agenti sul territorio nazionale, 12 mila contratti di finanziamento stipulati nell’ultimo anno ha un ambizioso piano di espansione con l’obiettivo della quotazione in borsa, dimostra di mettere al centro della sua attenzione le imprese e le famiglie calabresi. L'obiettivo è fornire soluzioni finanziarie adeguate, in un momento particolarmente difficile dell’economia mondiale.
Il core-business della Cooperfin Spa, ha dichiarato l’amministratore delegato Marano, si basa su motivazioni fortemente etiche, accanto all’immancabile e fondamentale consulenza finanziaria finalizzata all’individuazione della soluzione più adatta alle esigenze del cliente, con lo studio e la proposta di una vasta gamma di prodotti finanziari ad hoc che affiancano ai tradizionali prodotti finanziari,come il conto corrente on-line, il prestito ordinario, la cessione del quinto, i mutui i leasing, un nuovo prodotto finanziario per la realtà calabrese: il Prestito su Pegno. Si tratta di un prodotto che la società ha studiato per la sua clientela, e che fornisce anche in outsourcing ad altri istituti finanziari partnerCon il Prestito su Pegno e con oltre 8 milioni di euro erogati, CooperFin ha perseguito le sue finalità etiche ed è entrata a far parte degli istituti che erogano il microcredito sociale anche grazie alla partnership con Finetica Onlus e con l’Ente nazionale per il microcredito. “Nel 2012 ha proseguito Marano, abbiamo attuato la fase propedeutica dell'espansione commerciale della nostra rete di agenti, anticipando i competitors nell’applicazione delle disposizioni del D.Lgs. 141/2010 (riforma degli agenti in attività finanziaria e dei mediatori creditizi) aggregando, in qualità di azionisti, società finanziarie e intermediari del credito e preparando la ramificazione distributiva multi prodotto. Nel 2013 si punta al raggiungimento di 500 agenti per avere una rete distributiva capillare e specializzata, nonché ampliare la gamma dei prodotti studiata su misura in base alle esigenze della Clientela sia retail che corporate”,ha concluso poi Marano. “Oggi siamo una public company ad alta capitalizzazione e con azioni dematerializzate ed accentrate presso Monte Titoli. Vogliamo continuare la fase di espansione sul territorio nazionale e con l’aumento di capitale, il nostro obiettivo è la quotazione in Borsa”.

mercoledì 13 febbraio 2013

Media Usa: Finmeccanica ha fin pochi legami di lobby


Così il sito Quartz (qz.com) dell’autorevole magazine politico americano The Nation, ha commentato la notizia dell’arresto del presidente di Finmeccanica
Il caso Finmeccanica punta il dito su una realtà ben più grave per un industria enormemente remunerativa come è quella della difesa: avere un prodotto competitivo non è in genere sufficiente per aggiudicarsi la gara.
Finmeccanica, per esempio, ha fatto fatica ad affermarsi negli Usa, di gran lunga il più grande mercato del mondo degli armamenti, perché manca di connessioni politiche competitive. 
Nel 2005, Finmeccanica aveva vinto una gara congiunta con la Lockheed Martin per costruire l’elicottero da trasporto del presidente degli Stati Uniti. Nel 2007, ha vinto un contratto con la US Air Force per costruire fino a 150 aerei da trasporto leggero C-27. Ma nel 2009, il contratto per l’elicottero è stato annullato e l'anno scorso il contratto per i C-27 ha subito la stessa sorte. Le ragioni addotte sono state lo sforamento dei costi e i tagli di bilancio. 
Ma gli analisti dicono che i contratti avrebbero potuto essere salvati se Finmeccanica fosse stata meglio connessa in termini di lobby a Washington.
Nel caso dell'India oggetto dell’inchiesta, i pagamenti a latere fanno parte della negoziazione di commesse di armamenti in molte parti del mondo. Nel 2010, BAE Systems, il più grande appaltatore militare d'Europa, ha pagato circa 450 milioni di dollari di sanzioni negli Stati Uniti e nel Regno Unito per transare un caso di corruzione che ha coinvolto Arabia Saudita, Ungheria e Repubblica ceca.

Fonte: Milano Finanza